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il leccio (

Quercus

ilex

) in quanto specie sempreverde, con foglie spesse, chioma densa e portamento

compatto.

Anche in riferimento all’abbattimento dell’inquinamento atmosferico, alcune peculiarità rendono

delle specie più efficaci di altre. Una di queste è rappresentata dalle caratteristiche morfo-anatomiche

delle foglie: superficie fogliare, dimensione e forma delle foglie e della chioma, densità e morfologia

degli stomi

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, spessore e struttura della cuticola, persistenza, etc. Inoltre in relazione alle polveri sottili,

la maggiore/minore capacità di cattura risulta legata alla rugosità della superficie fogliare e alla

presenza di rivestimenti cerosi, di peli e altre strutture epicuticolari della foglia. Gli studi condotti

dimostrano come mediamente gli alberi siano più efficienti nella cattura delle polveri rispetto agli

arbusti, vista la loro maggiore superficie fogliare disponibile e la struttura della chioma più articolata e

complessa. Le conifere, in particolare i generi

Pinus, Picea

e

Cupressus

e

al Nord anche

Abies

,

risultano efficienti nell’abbattimento degli inquinanti atmosferici, pur essendo sensibili alle alte

concentrazioni di questi composti; per questo motivo se ne sconsiglia l’utilizzo in contesti fortemente

inquinati.

Vengono qui di seguito riportati alcuni criteri generali da tenere in considerazione per la scelta

delle specie utili per realizzare una fasce verdi in grado di contribuire all’intercettazione degli

inquinanti atmosferici e alla mitigazione dell’inquinamento acustico. I criteri riportati sono anche

validi per la realizzazione di un sistema verde più esteso e complesso, seppur con alcune limitazioni.

Come già ricordato in relazione alla cattura della CO

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è fondamentale, per la buona riuscita

dell’intervento di forestazione che le specie siano innanzitutto appropriate all’ambiente che

caratterizza il sito di impianto; tra queste verranno poi individuate quelle con caratteristiche più adatte

all’intercettazione e/o all’assorbimento degli inquinanti e alla mitigazione del rumore. Nello specifico

occorrerebbe seguire delle raccomandazioni, se possibile. In particolare:

prediligere sempre specie vegetali autoctone e ben adattate al clima e all’ambiente in oggetto;

privilegiare specie arboree con chiome ampie e alte, meglio se caratterizzate da un fitto

sistema di ramificazione;

privilegiare specie longeve, così da garantire per tempi lunghi l’efficacia della barriera verde,

oppure varietà che siano resistenti alle malattie e all’inquinamento atmosferico delle città;

questo anche perché sovente gli individui sono situati in prossimità di strade e quindi esposti a

stress legati all’inquinamento che possono rendere le piante potenzialmente più suscettibili ad

infezioni e parassitosi;

scegliere specie con ridotte esigenze di manutenzione, così da ridurre i costi di gestione e di

intervento;

favorire, per quanto possibile, specie sempreverdi, mantenendo comunque una certa varietà

delle specie per non incorrere in problemi dovuti a sistemi a verde monospecifici, più

vulnerabili e critici;

preferire specie con foglie provviste di tricomi, cere, resine e con superfici rugose, di forma

irregolare. Le chiome con foglie numerose e di piccole dimensioni sono generalmente più

efficienti nell’intercettazione degli inquinanti atmosferici;

un altro aspetto da valutare, specialmente in ambiente urbano (soprattutto nei siti localizzati

vicino a fonti d’inquinamento, come strade con intenso traffico veicolare) è la caratteristica

che possiedono alcune specie di emettere Composti Organici Volatili (COV), i quali

specialmente in presenza di alte concentrazioni di ossidi di azoto (NOx), possono indurre un

aumento di concentrazione dell’ozono troposferico e dei cosiddetti SOA (aerosol organici

secondari). È necessario pertanto privilegiare specie basse emettitrici di COV quali ad

esempio aceri, biancospino e tigli;

in prossimità di manufatti (strade, edifici, etc.), andrebbero privilegiate le specie meno

soggette a crolli e cedimenti nella struttura e con apparato radicale non superficiale, che

possano quindi garantire un maggiore grado di stabilità e sicurezza ambientale e per i cittadini;

nella realizzazione di fasce verdi è inoltre opportuno ricordare l’importanza di valutare la

direzione e l’intensità dei venti prevalenti, al fine di massimizzare l’efficacia dell’intervento di

forestazione;

nella forestazione è poi importante che gli individui siano collocati in maniera appropriata, in

funzione dell’obiettivo che si vuole raggiungere. Ad esempio, per il contenimento dei livelli

acustici è auspicabile che le piante siano disposte in modo continuo e ordinato. Per quanto

riguarda l’abbattimento degli inquinanti aerodispersi, è opportuno ricordare che numerosi

studi sull’argomento hanno evidenziato però quanto sia importante mantenere dei flussi di aria

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La capacità di assorbire gli inquinanti gassosi aumenta quanto maggiore e la densità stomatica e minore lo spessore della cuticola.