30
il leccio (
Quercus
ilex
) in quanto specie sempreverde, con foglie spesse, chioma densa e portamento
compatto.
Anche in riferimento all’abbattimento dell’inquinamento atmosferico, alcune peculiarità rendono
delle specie più efficaci di altre. Una di queste è rappresentata dalle caratteristiche morfo-anatomiche
delle foglie: superficie fogliare, dimensione e forma delle foglie e della chioma, densità e morfologia
degli stomi
59
, spessore e struttura della cuticola, persistenza, etc. Inoltre in relazione alle polveri sottili,
la maggiore/minore capacità di cattura risulta legata alla rugosità della superficie fogliare e alla
presenza di rivestimenti cerosi, di peli e altre strutture epicuticolari della foglia. Gli studi condotti
dimostrano come mediamente gli alberi siano più efficienti nella cattura delle polveri rispetto agli
arbusti, vista la loro maggiore superficie fogliare disponibile e la struttura della chioma più articolata e
complessa. Le conifere, in particolare i generi
Pinus, Picea
e
Cupressus
e
al Nord anche
Abies
,
risultano efficienti nell’abbattimento degli inquinanti atmosferici, pur essendo sensibili alle alte
concentrazioni di questi composti; per questo motivo se ne sconsiglia l’utilizzo in contesti fortemente
inquinati.
Vengono qui di seguito riportati alcuni criteri generali da tenere in considerazione per la scelta
delle specie utili per realizzare una fasce verdi in grado di contribuire all’intercettazione degli
inquinanti atmosferici e alla mitigazione dell’inquinamento acustico. I criteri riportati sono anche
validi per la realizzazione di un sistema verde più esteso e complesso, seppur con alcune limitazioni.
Come già ricordato in relazione alla cattura della CO
2
è fondamentale, per la buona riuscita
dell’intervento di forestazione che le specie siano innanzitutto appropriate all’ambiente che
caratterizza il sito di impianto; tra queste verranno poi individuate quelle con caratteristiche più adatte
all’intercettazione e/o all’assorbimento degli inquinanti e alla mitigazione del rumore. Nello specifico
occorrerebbe seguire delle raccomandazioni, se possibile. In particolare:
prediligere sempre specie vegetali autoctone e ben adattate al clima e all’ambiente in oggetto;
privilegiare specie arboree con chiome ampie e alte, meglio se caratterizzate da un fitto
sistema di ramificazione;
privilegiare specie longeve, così da garantire per tempi lunghi l’efficacia della barriera verde,
oppure varietà che siano resistenti alle malattie e all’inquinamento atmosferico delle città;
questo anche perché sovente gli individui sono situati in prossimità di strade e quindi esposti a
stress legati all’inquinamento che possono rendere le piante potenzialmente più suscettibili ad
infezioni e parassitosi;
scegliere specie con ridotte esigenze di manutenzione, così da ridurre i costi di gestione e di
intervento;
favorire, per quanto possibile, specie sempreverdi, mantenendo comunque una certa varietà
delle specie per non incorrere in problemi dovuti a sistemi a verde monospecifici, più
vulnerabili e critici;
preferire specie con foglie provviste di tricomi, cere, resine e con superfici rugose, di forma
irregolare. Le chiome con foglie numerose e di piccole dimensioni sono generalmente più
efficienti nell’intercettazione degli inquinanti atmosferici;
un altro aspetto da valutare, specialmente in ambiente urbano (soprattutto nei siti localizzati
vicino a fonti d’inquinamento, come strade con intenso traffico veicolare) è la caratteristica
che possiedono alcune specie di emettere Composti Organici Volatili (COV), i quali
specialmente in presenza di alte concentrazioni di ossidi di azoto (NOx), possono indurre un
aumento di concentrazione dell’ozono troposferico e dei cosiddetti SOA (aerosol organici
secondari). È necessario pertanto privilegiare specie basse emettitrici di COV quali ad
esempio aceri, biancospino e tigli;
in prossimità di manufatti (strade, edifici, etc.), andrebbero privilegiate le specie meno
soggette a crolli e cedimenti nella struttura e con apparato radicale non superficiale, che
possano quindi garantire un maggiore grado di stabilità e sicurezza ambientale e per i cittadini;
nella realizzazione di fasce verdi è inoltre opportuno ricordare l’importanza di valutare la
direzione e l’intensità dei venti prevalenti, al fine di massimizzare l’efficacia dell’intervento di
forestazione;
nella forestazione è poi importante che gli individui siano collocati in maniera appropriata, in
funzione dell’obiettivo che si vuole raggiungere. Ad esempio, per il contenimento dei livelli
acustici è auspicabile che le piante siano disposte in modo continuo e ordinato. Per quanto
riguarda l’abbattimento degli inquinanti aerodispersi, è opportuno ricordare che numerosi
studi sull’argomento hanno evidenziato però quanto sia importante mantenere dei flussi di aria
59
La capacità di assorbire gli inquinanti gassosi aumenta quanto maggiore e la densità stomatica e minore lo spessore della cuticola.