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specie esotiche (non invasive), per quanto andrebbero sempre favorite specie nostrane. Di seguito

vengono elencati i principali aspetti da considerare nella scelta delle specie, oltre a quelli esaminati nei

precedenti punti (finalità dell’area, tipo di suolo, microclima, etc.):

la velocità di accrescimento, aspetto importante in particolare per il sequestro di carbonio,

lo sviluppo dell’apparato radicale (molto importante soprattutto per gli interventi in prossimità

delle strade in quanto le radici non devono danneggiare il sedime stradale),

il portamento e le dimensioni della specie allo stadio adulto (altezza, forma della chioma, etc.),

la persistenza delle foglie (caducifoglie vs sempreverdi), caratteristica di particolare interesse

in relazione alla mitigazione dell’inquinamento atmosferico e acustico,

caratteristiche di fioritura e fruttificazione ed eventuali elementi indesiderati (ad esempio le

spine, la presenza di resine), aspetto importante soprattutto per incrementare la biodiversità,

ma anche per la sicurezza (ad esempio nel caso di alberate stradali),

la robustezza del legno e la propensione alla rottura (sia dei rami che dell’intera pianta),

la resistenza ad agenti inquinanti, soprattutto in ambito strettamente urbano

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,

la resistenza ad agenti patogeni e fitoparassiti

47

,

la tossicità (delle foglie, dei frutti, della linfa), aspetto da valutare sia in funzione della

sicurezza dei cittadini (ad esempio se la nuova area sarà molto fruita dai bambini) sia in

relazione alla biodiversità animale,

la frequenza di manutenzione (ad esempio specie con particolari necessità di risorse idriche),

che influenza i costi di gestione,

longevità, in particolare in ambiente urbano dove i fattori di stress possono aumentare il tasso

di mortalità degli individui.

Indipendentemente dalla funzione che la nuova area alberata dovrà avere, gli aspetti primari da

considerare sono comunque la dimensione e la forma della chioma. In riferimento alla dimensione nei

Regolamenti del verde sono generalmente riportate le altezze delle piante a maturità per le classi di

grandezza. Per la città di Roma, in ambito urbano, le classi di grandezza sono così definite nel

Regolamento del Verde

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:

Classe di grandezza

Altezza delle piante a maturità

1° grandezza

> 18 m

2° grandezza

12 – 18 m

3° grandezza

< 12 m

Ad esempio nel Regolamento di Roma

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sono citate le seguenti specie:

1° grandezza: pino domestico (

Pinus pinea

,) pioppo nero (

Populus nigra

), cedro

dell’Atlante (

Cedrus atlantica

), etc.;

2° grandezza: leccio (

Quercus ilex

), cipresso mediterraneo (

Cupressus sempervirens

), olmo

campestre (

Ulmus minor

), etc.;

3° grandezza: acero campestre (

Acer campestre

), albero di Giuda (

Cercis siliquastrum

),

ligustro (

Ligustrum lucidum

), etc.

In generale nella progettazione è opportuno privilegiare una mescolanza di specie di varie

dimensioni: ciò consente una maggior stabilita e resistenza della comunità vegetale che si viene a

realizzare, oltre ad essere esteticamente più gradevoli ed a contribuire a creare un habitat più vario per

la fauna. Una mescolanza di specie può inoltre aumentare la multifunzionalità dell’intervento di

forestazione, in quanto specie diverse possono assolvere con diversa efficacia a le varie funzioni

(mitigazione inquinamento, stoccaggio CO

2

, favorire la biodiversità, etc.). Anche nel caso di alberate

stradali, può essere utile progettare filari plurispecifici, per quanto in generale vengano spesso

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Alcune specie risultano essere particolarmente sensibili all’aumentato livello di inquinamento atmosferico, come ad esempio l’ippocastano

(

Aesculus hippocastanum

) e alcune specie di querce (Lassini et al., 1998.

Forestazione urbana per la Lombardia

. Regione Lombardia e

Azienda Regionale delle Foreste).

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Ad esempio specie in passato molto usate, in particolare nelle alberate, sono il platano (

Platanus

spp) e l’olmo (

Ulmus

spp), entrambe però

soggette a infezioni letali: ad esempio nella piazza Prato della Valle a Padova i platani sono stati sostituiti da aceri ricci in quanto infettati dal

cancro colorato del platano (l’ultimo esemplare è stato abbattuto nel 2011). L’olmo, invece, può subire defogliazione ad opera del coleottero

Galerucella dell’olmo, i cui attacchi ripetuti possono indebolire le piante predisponendole ad altre infestazioni.

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Le classi di grandezza possono variare fra le varie città in funzione alle condizioni bioclimatiche (ad esempio per Torino la classe 1

comprende alberi fino a 16 metri).

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Si specifica che il Regolamento del verde e del paesaggio urbano di Roma Capitale è ancora in via di definizione; un estratto è riportato

nell’Allegato1.