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Figura 6
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Messa a dimora di specie arboree durante il periodo di riposo vegetativo (nel caso specifico autunno
come si può notare dall’assenza di foglie dell’albero sulla destra)
2.2.4 Altri interventi
Dopo aver trapiantato i nuovi individui, è necessario effettuare ulteriori operazioni che contribuiscano
all’attecchimento nel sito d’impianto e riducano i rischi di insuccesso dell’intervento a causa di crolli,
ferite alle radici, diffusione di specie infestanti etc.
Un primo intervento è la pacciamatura, un’operazione che serve ad evitare lo sviluppo di erbe
infestanti, coprendo il terreno circostante il fusto con diversi tipi di materiali. Nel caso d’interventi di
forestazione urbana, i tipi di pacciamatura utilizzati sono:
film plastico, in bande o porzioni per singola pianta. Questa tecnica ha vantaggi anche per
lo sviluppo delle radici in quanto consente di mantenere adeguati umidità e calore dei primi
strati di terreno (dove è massimo lo sviluppo radicale), favorendo anche l’attività
microbica. Soprattutto in climi caldi e secchi mantenere più a lungo l’umidità negli strati
superficiali del terreno consente di diminuire le annaffiature. Questo tipo di pacciamatura
ha però lo svantaggio di essere costoso (soprattutto in fase di posa e di rimozione) ed
antiestetico (problema risolvibile coprendo la plastica con altro materiale naturale, ad es. la
paglia). Questa pacciamatura viene rimossa entro i primi 2-3 anni successivi all’impianto e
deve essere opportunamente smaltita. Oltre a teli in plastica sono disponibili anche teli
pacciamanti in tessuto non tessuto, che hanno il vantaggio di essere fatti di un materiale
traspirante in grado quindi di far respirare il terreno senza creare dei ristagni o delle zone
asfittiche;
trucioli di legno o altro materiale organico (corteccia macinata, lapillo, corteccia di pino,
foglie secche, paglia, etc.), per uno spessore di 10-15 cm e possibilmente scostata dal
colletto della pianta. Trattandosi di materiali naturali, con il passare del tempo si
decompongono o vengono assorbiti dal terreno, pertanto è consigliabile ogni anno porre
nuovo materiale, in modo da mantenere lo strato di pacciamatura sempre costante. I costi
possono variare in funzione dei materiali scelti;
materiale di risulta degli sfalci. In questo caso i costi sono minimi, ma la resa può non
essere ottimale, pertanto sarebbe meglio optare per uno dei due precedenti tipi.
Infine è possibile usare anche dischi o quadrati in vario materiale degradabile (cartone, plastica, fibre),
ma dati i costi elevati solo in aree molto localizzate.