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2. REALIZZAZIONE

Alla progettazione, fa seguito la realizzazione dell’intervento di forestazione, che avrà il massimo

successo quanto più le varie fasi che la compongono saranno state ben pianificate. Oltre alle fasi più

“operative” di messa a dimora degli individui arborei e arbustivi, è importante esaminare anche le

prime attività di manutenzione, fondamentali affinché le singole piante attecchiscano bene e siano

durevoli nel tempo. Generalmente il periodo minimo di affermazione sicura dell’intervento di

forestazione è di circa tre anni

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, anche se alcuni interventi di manutenzione si possono protrarre oltre.

Di seguito vengono analizzate le fasi principali per la realizzazione di un intervento-tipo di

forestazione (indipendente dal tipo di funzione che la nuova area dovrà avere):

1.

Attività preparatorie: saranno considerate le attività necessarie all’analisi e alla preparazione

del terreno (spietramento, l’eliminazione della vegetazione infestante, etc.);

2.

Impianto: saranno esaminati tutti quegli aspetti relativi alla messa a dimora degli alberi/arbusti

(epoca e modalità d’impianto, sesto d’impianto, apertura delle buche, etc.);

3.

Prima manutenzione: saranno esaminati i primi interventi di manutenzione necessari dopo la

messa a dimora delle piante (irrigazione, lavorazione superficiale del terreno, etc.).

2.1 Attività preparatorie

Le attività necessarie alla preparazione del terreno sono fondamentali per la buona riuscita

dell’intervento in quanto creano le condizioni idonee per le fasi successive. Tali operazioni preliminari

variano in relazione alle caratteristiche del sito da forestare: un’area dismessa richiederà interventi

maggiori (ad esempio eventuali bonifiche) rispetto ad esempio ad un incolto in un’area a vocazione

agricola. In questa fase è pertanto molto importante considerare le indagini effettuate in fase di

progettazione, con particolare riferimento alle caratteristiche pedologiche e botaniche (cfr. 1.2).

Di seguito si analizzano le operazioni principali da attuare prima di effettuare l’impianto vero e

proprio, non tutte sempre necessarie (ad esempio in siti localizzati in aree protette è probabile che non

sia necessario effettuare lo spietramento e/o l’eliminazione della vegetazione infestante, trattandosi già

in partenza di un’area naturale e non, al contrario, di un’area dismessa).

2.1.1 Spietramento

Questa operazione è indispensabile nei siti degradati (come aree dismesse, aree abbandonate in

ambiente urbano, etc.), mentre in aree naturali/seminaturali è da evitare se la pietrosità è di origine

naturale. È un intervento da considerare già in fase progettuale, perché per i macchinari, i tempi e le

modalità possono richiedere risorse economiche non indifferenti.

In ogni caso vanno rimossi dall’area rifiuti o materiale di risulta eventualmente presenti.

2.1.2 Eliminazione della vegetazione infestante

È frequente che nelle aree abbandonate si possano stabilire specie vegetali infestanti, che vanno

rimosse prima della messa a dimora delle nuove piante. Tra le specie che vanno assolutamente

eliminate, perché molto invasive, si citano ad esempio l’ailanto (Ailanthus altissima), e il prugnolo

tardivo (Prunus serotina). Tuttavia, questi interventi vanno condotti solo se l’invasività può

rappresentare una minaccia per la vegetazione naturale esistente. In altri casi, ad esempio bordi della

rete infrastrutturale, queste specie esotiche a carattere pioniero possono concorrere, in modo

economico, alla creazione di corridoi ecologici paranaturali.

In alcuni casi, come nelle aree naturali, non è necessario eliminare tutta la vegetazione presente, ma

anzi è opportuno che venga lasciata, sia per motivi estetico/paesaggistici, che per il mantenimento

della biodiversità, che per creare condizioni idonee all’intervento stesso (ad esempio se il sito presenta

zone in pendenza, è opportuno non rimuovere la vegetazione presente per non creare situazioni

d’instabilità e quindi rischiose).

Per questo intervento è possibile usare vari macchinari (decespugliatori, trattori, etc.) in funzione

delle caratteristiche dell’area (estensione, vegetazione presente, accessibilità, etc.).

2.1.3 Lavorazione del terreno

I terreni migliori per gli alberi sono quelli caratterizzati da una idonea presenza di nutrienti e ben

areati, oltre che “esplorabili” dalle radici, per questo è necessario lavorare il terreno prima di mettere a

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Lassini et al., 1998.

Forestazione urbana per la Lombardia

. Regione Lombardia e Azienda Regionale delle Foreste.