53
dimora i nuovi esemplari. Tuttavia, nelle aree protette la lavorazione del terreno per la forestazione
urbana dipende dal regime vincolistico e dai relativi N.O. degli Enti Parco e/o Roma Natura
73
L’operazione principale consiste nell’aratura o nella rippatura del terreno, con una profondità
variabile in funzione delle condizioni di partenza del suolo. Nel caso dell’aratura gli orizzonti del
suolo vengono ribaltati per migliorare l’aerazione e creando condizioni per una migliore penetrazione
delle radici. Tuttavia, soprattutto in ambiente urbano, può non essere consigliabile in quanto l’aratura
può portare in superficie strati meno fertili o, peggio, scarti edili e rifiuti. In questi casi è allora
opportuno scegliere altre tecniche, come la rippatura
74,
che a differenza dell’aratura, non altera la
stratificazione del suolo, ma lo taglia verticalmente consentendo comunque di migliorarne la struttura
e l’aerazione e mantenendo superficialmente gli strati più attivi.
Anche per questa operazione è possibile usare vari macchinari (trattori dotati di aratri da scasso,
ruspe, aratri ripuntatori, etc.).
Infine, in alcuni casi possono essere necessari altri interventi volti a rimescolare ulteriormente gli
strati più superficiali del terreno e migliorarne quindi le caratteristiche.
2.1.4 Concimazione
La concimazione di fondo nel sito d’impianto consente di ottenere un ambiente favorevole alle
nuove piante, facilitando una loro rapida affermazione. Creare un ambiente favorevole alla crescita
radicale è ancora più importante in un’area antropizzata che, come visto nei precedenti paragrafi, può
essere sottoposta a stress e alterazioni e presentare un suolo di scarsa qualità. In queste condizioni può
essere necessaria dunque una concimazione che oltre a migliorare la fertilità del substrato, ne migliori
anche le caratteristiche fisiche e strutturali (porosità, drenaggio, etc.). Quale intervento effettuare va
valutato di volta in volta in base alla caratteristiche del sito d’impianto e alle disponibilità economiche.
La concimazione non è inoltre sempre necessaria (ad esempio nelle aree protette generalmente non
viene effettuata).
Gli interventi possibili per migliorare le caratteristiche del terreno prima dell’impianto sono vari.
Di seguito vengono descritti quelli più comuni.
Il topsoil consiste nell’apporto di terreno prelevato altrove allo scopo di migliorare le caratteristiche
chimico-fisiche del suolo nella zona d'impianto
75.
Si tratta tuttavia di un intervento costoso, non
sempre giustificabile in situazioni non eccessivamente avverse (nelle quali potrebbe essere più
opportuni altri interventi come quelli descritti a seguire). Inoltre in questo tipo di intervento è
fondamentale verificare l’area di provenienza del suolo apportato (per verificare se prima dell’utilizzo
è necessario effettuare alcune operazioni, come ad esempio aggiungere ammendanti). Tuttavia in
condizioni particolarmente sfavorevoli (substrato originale fortemente compromesso), l’aggiunta di
terreno da riporto può essere la soluzione migliore per massimizzare l’attecchimento delle piante e
quindi il successo dell’intervento di forestazione.
L’ammendamento consiste nell’aggiunta di materiali organici nelle buche d'impianto con lo scopo
di migliorare la struttura del terreno, l'areazione e la ritenzione idrica, così da diminuire lo stress da
trapianto e facilitare la crescita delle piante. È un intervento abbastanza diffuso in ambiente urbano
dove, come suddetto, i suoli possono essere anche fortemente alterati sia dal punto di vista chimico
(pH, presenza di nutrienti) che fisico (struttura, porosità, capacità di trattenere acqua). Gli ammendanti
sono infatti materiali d’elezione per tutti gli interventi di recupero ambientale (ANPA, 2002
76
).
La quantità di ammendanti da aggiungere dipende dal substrato d’origine ma, comunque, non
inferiore al 35% per volume di suolo, relativamente all'aggiunta di compost (5-10% in peso), 50-60%
(o anche più) se si aggiunge sabbia.
73
La Legge Regionale n. 29 del 6/10/1997 “Norme in materia di aree naturali protette regionali”, stabilisce alcune importanti misure da
considerare nel caso in cui l’intervento di forestazione sia localizzato in un’area protetta. Ad esempio l’Art. 8 (“Misure di salvaguardia”)
sancisce, tra le altre, che sono vietati “
la raccolta ed il danneggiamento della flora spontanea
” (comma 3a); “
l'introduzione in ambiente
naturale di specie, razze e popolazioni estranee alla flora spontanea ed alla fauna autoctona
” (comma 3b), Inoltre all’Art. 27
(“Regolamento dell'area naturale protetta”) al comma 2 si sancisce che “
sono comunque vietate le attività e le opere che possono
compromettere la salvaguardia del paesaggio e degli ambienti naturali tutelati, e in modo specifico la flora e la fauna protette e i rispettivi
habitat. In particolare è vietato quanto previsto dall'articolo 11, comma 3, della L. 394/1991
”.
74
Si tratta di una la lavorazione del suolo, generalmente profonda, che non provoca il rivoltamento degli orizzonti del suolo, ma favorisce
l’approfondimento dell’apparato radicale, agevolando il drenaggio e l’areazione ed accrescendo la capacità di ritenzione idrica del suolo.
75
Il topsoil ideale dovrebbe essere prelevato dal luogo d'origine e immediatamente utilizzato; nel caso questo non fosse possibile, dovrebbe
essere conservato in cumuli alti meno di 2 metri e, nel caso di un periodo di stoccaggio lungo, seminato con un mix appropriato di specie che
riduca l'erosione e la lisciviazione, mantenga la struttura e stimoli l'attività biotica (Bradshaw A., Hunt B., Walmsley T., 1995.
Trees in the
urban landscape
. E & FN SPON, London, pp. 272.). Questa pratica può essere utile anche per ridurre la flora infestante potenzialmente
presente nei topsoil.
76
ANPA, 2002.
Il recupero di sostanza organica dai rifiuti per la produzione di ammendanti di qualità
. Manuali e linee guida 7/2002