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dimora i nuovi esemplari. Tuttavia, nelle aree protette la lavorazione del terreno per la forestazione

urbana dipende dal regime vincolistico e dai relativi N.O. degli Enti Parco e/o Roma Natura

73

L’operazione principale consiste nell’aratura o nella rippatura del terreno, con una profondità

variabile in funzione delle condizioni di partenza del suolo. Nel caso dell’aratura gli orizzonti del

suolo vengono ribaltati per migliorare l’aerazione e creando condizioni per una migliore penetrazione

delle radici. Tuttavia, soprattutto in ambiente urbano, può non essere consigliabile in quanto l’aratura

può portare in superficie strati meno fertili o, peggio, scarti edili e rifiuti. In questi casi è allora

opportuno scegliere altre tecniche, come la rippatura

74,

che a differenza dell’aratura, non altera la

stratificazione del suolo, ma lo taglia verticalmente consentendo comunque di migliorarne la struttura

e l’aerazione e mantenendo superficialmente gli strati più attivi.

Anche per questa operazione è possibile usare vari macchinari (trattori dotati di aratri da scasso,

ruspe, aratri ripuntatori, etc.).

Infine, in alcuni casi possono essere necessari altri interventi volti a rimescolare ulteriormente gli

strati più superficiali del terreno e migliorarne quindi le caratteristiche.

2.1.4 Concimazione

La concimazione di fondo nel sito d’impianto consente di ottenere un ambiente favorevole alle

nuove piante, facilitando una loro rapida affermazione. Creare un ambiente favorevole alla crescita

radicale è ancora più importante in un’area antropizzata che, come visto nei precedenti paragrafi, può

essere sottoposta a stress e alterazioni e presentare un suolo di scarsa qualità. In queste condizioni può

essere necessaria dunque una concimazione che oltre a migliorare la fertilità del substrato, ne migliori

anche le caratteristiche fisiche e strutturali (porosità, drenaggio, etc.). Quale intervento effettuare va

valutato di volta in volta in base alla caratteristiche del sito d’impianto e alle disponibilità economiche.

La concimazione non è inoltre sempre necessaria (ad esempio nelle aree protette generalmente non

viene effettuata).

Gli interventi possibili per migliorare le caratteristiche del terreno prima dell’impianto sono vari.

Di seguito vengono descritti quelli più comuni.

Il topsoil consiste nell’apporto di terreno prelevato altrove allo scopo di migliorare le caratteristiche

chimico-fisiche del suolo nella zona d'impianto

75.

Si tratta tuttavia di un intervento costoso, non

sempre giustificabile in situazioni non eccessivamente avverse (nelle quali potrebbe essere più

opportuni altri interventi come quelli descritti a seguire). Inoltre in questo tipo di intervento è

fondamentale verificare l’area di provenienza del suolo apportato (per verificare se prima dell’utilizzo

è necessario effettuare alcune operazioni, come ad esempio aggiungere ammendanti). Tuttavia in

condizioni particolarmente sfavorevoli (substrato originale fortemente compromesso), l’aggiunta di

terreno da riporto può essere la soluzione migliore per massimizzare l’attecchimento delle piante e

quindi il successo dell’intervento di forestazione.

L’ammendamento consiste nell’aggiunta di materiali organici nelle buche d'impianto con lo scopo

di migliorare la struttura del terreno, l'areazione e la ritenzione idrica, così da diminuire lo stress da

trapianto e facilitare la crescita delle piante. È un intervento abbastanza diffuso in ambiente urbano

dove, come suddetto, i suoli possono essere anche fortemente alterati sia dal punto di vista chimico

(pH, presenza di nutrienti) che fisico (struttura, porosità, capacità di trattenere acqua). Gli ammendanti

sono infatti materiali d’elezione per tutti gli interventi di recupero ambientale (ANPA, 2002

76

).

La quantità di ammendanti da aggiungere dipende dal substrato d’origine ma, comunque, non

inferiore al 35% per volume di suolo, relativamente all'aggiunta di compost (5-10% in peso), 50-60%

(o anche più) se si aggiunge sabbia.

73

La Legge Regionale n. 29 del 6/10/1997 “Norme in materia di aree naturali protette regionali”, stabilisce alcune importanti misure da

considerare nel caso in cui l’intervento di forestazione sia localizzato in un’area protetta. Ad esempio l’Art. 8 (“Misure di salvaguardia”)

sancisce, tra le altre, che sono vietati “

la raccolta ed il danneggiamento della flora spontanea

” (comma 3a); “

l'introduzione in ambiente

naturale di specie, razze e popolazioni estranee alla flora spontanea ed alla fauna autoctona

” (comma 3b), Inoltre all’Art. 27

(“Regolamento dell'area naturale protetta”) al comma 2 si sancisce che “

sono comunque vietate le attività e le opere che possono

compromettere la salvaguardia del paesaggio e degli ambienti naturali tutelati, e in modo specifico la flora e la fauna protette e i rispettivi

habitat. In particolare è vietato quanto previsto dall'articolo 11, comma 3, della L. 394/1991

”.

74

Si tratta di una la lavorazione del suolo, generalmente profonda, che non provoca il rivoltamento degli orizzonti del suolo, ma favorisce

l’approfondimento dell’apparato radicale, agevolando il drenaggio e l’areazione ed accrescendo la capacità di ritenzione idrica del suolo.

75

Il topsoil ideale dovrebbe essere prelevato dal luogo d'origine e immediatamente utilizzato; nel caso questo non fosse possibile, dovrebbe

essere conservato in cumuli alti meno di 2 metri e, nel caso di un periodo di stoccaggio lungo, seminato con un mix appropriato di specie che

riduca l'erosione e la lisciviazione, mantenga la struttura e stimoli l'attività biotica (Bradshaw A., Hunt B., Walmsley T., 1995.

Trees in the

urban landscape

. E & FN SPON, London, pp. 272.). Questa pratica può essere utile anche per ridurre la flora infestante potenzialmente

presente nei topsoil.

76

ANPA, 2002.

Il recupero di sostanza organica dai rifiuti per la produzione di ammendanti di qualità

. Manuali e linee guida 7/2002