Chiesura et al. / Qualità dell’ambiente urbano – XI Rapporto (2015)
ISPRA Stato dell’Ambiente 63/15 pagg. 288-297
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Fra le aree naturali protette che sono state analizzate sono compresi anche i parchi
agricoli, aree di grande valenza non solo ambientale e paesaggistica ma anche
produttiva, andando a rappresentare una porzione importante del territorio comunale
a vocazione agricola. Rispetto alle altre aree protette istituite ai sensi di una legge
nazionale, questi parchi, presenti soprattutto in città di pianura, non vengono definiti
in maniera univoca secondo una legge nazionale, ma possono essere istituiti con leggi
regionali e/o delimitati per specifica destinazione d’uso negli strumenti di
pianificazione urbanistica locale.
In nessuna delle 12 nuove città sono presenti parchi agricoli. Per le altre 73 si
rimanda a quanto già esposto nella X edizione del Rapporto (Chiesura e Mirabile,
2014). Qui si ricorda solo che al 2013 questa tipologia di parco è presente in 9
Comuni: Torino, Genova, Varese, Milano, Bergamo, Brescia, Ferrara, Roma e Napoli.
Infine, si sottolinea che nella
Tabella 3.2.1
(nella sezione Tabelle) per completezza di
informazione vengono riportati anche i dati relativi al verde urbano. Come sopra detto,
infatti, la presenza di aree protette incide significativamente sul patrimonio di verde
totale disponibile di numerose città.
Dalla tabella emerge che, mentre la disponibilità di verde urbano è ancora scarsa in
molte città, l’estensione delle aree naturali protette è invece significativa in molte
realtà. Escludendo le 8 città per le quali ci sono parziali sovrapposizioni fra verde
urbano e aree protette, sono ben 55 le città per le quali le aree naturali protette
rappresentano la porzione prevalente del patrimonio totale di verde, a conferma di
quanto già osservato in passato (cfr. Chiesura e Mirabile, 2011 e 2013). Le città per
le quali è il verde urbano a contribuire maggiormente al patrimonio verde totale, sono
quelle per le quali le aree protette sono assenti (ad esempio Novara, Udine, Cosenza
e fra le nuove Rovigo, Avellino e Trani) o incidono con percentuali basse (ad esempio
Aosta, Vicenza, Firenze, Bari).
Fra le città in cui si verificano parziali sovrapposizioni (nessuna delle nuove 12), Roma
e Matera sono quelle in cui il peso delle aree protette sul totale di verde è
particolarmente significativo. Nel caso di Roma si ha ad esempio una sovrapposizione
per le aree verdi Villa Borghese e Villa Pamphili, che oltre ad essere SIC, rientrano
anche fra le tipologie del verde urbano. Nel caso di Matera, (cfr. 3.1), il Parco
Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri, oltre a rappresentare la quasi
totalità del verde urbano (come tipologia di verde storico), ricade anche fra le aree
naturali protette (sia come area naturale protetta che come sito Natura 2000).