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liberamente installati, sia in ambiente indoor che outdoor, quella che risalta

maggiormente è la potenza massima al connettore d'antenna in downlink, pari a 5 W,

un valore assolutamente non trascurabile. Dall’esperienza di ISPRA emerge che,

escludere da qualsiasi tipo di tracciabilità apparati caratterizzati da una potenza in

antenna di 5 W, potrebbe portare a situazioni in cui, in prossimità delle installazioni, i

livelli di esposizione del pubblico possono risultare significativi, specialmente nei casi

in cui il guadagno d'antenna di tali dispositivi sia dell'ordine dei 5÷10 dB o superiore,

considerando appunto le possibilità di installazione anche indoor di questi apparati.

Quanto sopra detto può essere meglio chiarito con un esempio. Considerando valida

l'approssimazione di propagazione in spazio libero, il valore di campo elettrico

generato da un apparato ad una certa distanza da esso può essere valutato

teoricamente attraverso la presente relazione:

dove

E[V/m] è il valore efficace del campo elettrico in V/m,

P è la potenza al connettore d’antenna del dispositivo in W,

G(

θ

,

φ

) è il guadagno d’antenna del dispositivo nella direzione di interesse in unità

lineari,

d è la distanza in metri tra sorgente e ricevente.

Ammettendo che il guadagno dell'antenna in questione sia pari a 10 dBi e che la

potenza al connettore d'antenna valga 5 W, mediante la relazione sopra riportata si

ottiene, ad esempio, che il volume di rispetto a 6 V/m (valore di attenzione di cui al

DPCM 8 luglio 2003, G.U. n. 199 del 28 agosto 2003) ha un'estensione massima di

circa 6,5 m, un valore per nulla trascurabile soprattutto nel caso di installazioni

indoor. Utilizzando gli stessi dati di input, si ottiene che il valore di campo elettrico

alla distanza di 3 m dall'apparato, lungo la direzione di massima emissione, vale circa

13 V/m.

Alla luce di ciò, l’esperienza suggerisce che la soluzione semplificativa adottata non

sia in linea con la normativa radioprotezionistica vigente nel nostro paese in quanto

apparati con una potenza significativa al connettore d'antenna (nel caso in esame 5

W) non dovrebbero essere oggetto di libera installazione, senza alcuna forma di

controllo da parte degli organismi deputati.

Nella stessa nota venne messo in risalto che in passato successivamente

all’emanazione dell’articolo 35 comma 4 della Legge n.111/2011 ci furono numerosi

momenti di incontro e fattiva collaborazione con i gestori degli impianti in bassa e in

alta frequenza e vennero siglati dei protocolli di intesa al fine di definire procedure e

buone prassi che fossero esemplificative tanto per i gestori quanto per i tecnici delle

ARPA/APPA (vedi paragrafo 1.2).