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funzionalità LTE (gestione delle risorse radio, della comunicazione, della mobilità, della

sicurezza, etc.) un po’ più complessi rispetto anche ai terminali UMTS.

Gli UE sono classificati in 10 possibili categorie, a seconda delle loro specifiche

prestazioni e capacità. Quando l’UE si connette alla rete, l’eNodeB seleziona i

parametri operativi più adatti alla comunicazione in base alla categoria del terminale

stesso. Il terminale mobile, l’UE dunque, all’interno della rete di eNodeB LTE, può

trovarsi in tre stati possibili:

detached, idle, active

.

All’accensione, si trova nello stato

detached

, cioè attivo ma non ancora connesso alla

rete. Subito dopo, si instaurano le operazioni necessarie alla registrazione presso un

nodo e, al termine, il dispositivo passa nello stato

active

.

Figura 16 – Stati possibili di un terminale mobile (UE)

Fonte: siti WEB

Quando l'UE non trasmette e non riceve dati per un determinato tempo, si porta

automaticamente nello stato

idle.

In questo stato la posizione del terminale è nota a

livello di

Tracking Area

(TA), ovvero un insieme di eNodeB gestite dallo stesso MME

(

Mobility Management Entity

)/S-GW(

Serving Gateway

).

Nel caso di chiamata in arrivo, il terminale sarà avvisato tramite operazioni di

paging

su tutti i nodi nella TA e si porterà automaticamente nello stato di Active.

A quel punto la sua posizione sarà nota a livello di nodo e potranno verificarsi gli

handovers

.

La Figura 16, in cui si possono osservare anche i diversi blocchi che compongono

l’EPC, fornisce maggiori dettagli dell’architettura della rete LTE che andiamo a

descrivere per comprendere meglio come sono stati riorganizzati i vari

item

e cosa

c’è di nuovo.